Nicola Cipani | Klaviermassagen | Seven Solo Piano Recordings | Long Song Records

Nicola Cipani – piano

Tracklist: 1. Klaviermassage I 2. Klaviermassage II 3. Klaviermassage III 4. Klaviermassage IV 5. Klaviermassage V 6. Klaviermassage VI 7. Klaviermassage VII

Performed and recorded by Nicola Cipani 2009 New York City. Design and drawings by Eugene Timerman. Mastered by Maurizio Giannotti at Bips Studio, Milano.

nicola cipani | klaviermassagen | seven solo piano recordings | long song recordsPianist Nicola Cipani

is one of Long Song’s most acclaimed discoveries. His debut The ill-tempered piano was saluted as “achingly gorgeous, unusual and wonderful” (Signal to noise), “endlessly clever and playful” (DMG), earning praise for the “impressive range of techniques” (The Wire) and “unbounded imagination” (AllAboutJazz), along with an honorable mention for best release of 2008 (AllAboutJazz New York). Cipani’s second solo CD no longer resorts to broken instruments — the piano is now healthy and tuned — but the result is still surprisingly uncharacteristic. These piano-string ‘massages’ unearth layers of new sounds, producing a thrilling landscape of drones, overtones, sympathetic resonances. Cipani manages to organize such magmatic potential into meaningful textures and music evolves as propelled by a reflection on sound itself.

Nicola Cipani was born in Lausanne in 1965, grew up in Milan, studied classical philology in Berlin, and moved to the United States in 1998. He now lives in Brooklyn and teaches at New York University. He has been playing piano for over thirty years.

I was quite charmed

with Nicola Cipani’s debut album “The Ill-Tempered Piano” on which he plays only untuned and damaged pianos. On this album, he takes the instrument into real uncharted territories, with highly repetitive, drone-like sounds, resulting in feedback, screeching strings, tonal percolations, and a general weirdness that is highly likeable – and sometimes outright impressive – when in the right mood (you have to be calm and serene, if not, you risk to start throwing with things, unless the nervous and unrelenting tension on this album acts as a kind of antidote to calm even if the most restless high-strung anxious bundle of nerves into a state of zen-like acceptance).

To me, the serene mood works best in any case, and it may help to appreciate Cipani’s unique and interesting voice. —Stef

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CD version (incl. shipment cost world-wide)

$ 15.00
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3 thoughts on “Nicola Cipani | Klaviermassagen | Seven Solo Piano Recordings | Long Song Records

  1. Nicola Cipani è un pianista svizzero che insegna alla New York University da ormai dodici anni. Nel contempo porta avanti una carriera da pianista “sperimentale” che fino ad oggi aveva prodotto l’album “The lll Tempered Piano”, ben accolto dalle riviste di settore e dedicato ai pianoforti rotti, come nei dischi dell’australiano Ross Bolleter. Questa volta Cipani utilizza invece degli strumenti integri, ma ne va a percuotere e far risuonare direttamente le corde con dei “massaggi” che si ritanno a una tradizione ormai secolare, che parte dall’Henry Cowell di The Banshee e arriva, nei suoi esiti più avveniristici, fino ai celestiali bordoni per corde (senza pianoforte) di Ellen Fullman.

    Cipani pure si accoda a una visione minimalista e a suo modo eterea della manipolazione del suono, eppure il suo piano è sempre molto fisico e tintinnante (I e IV in particolare), talvolta incline a visionarie scarnificazioni impro (III, la radicalizzazione di certo Schlippenbach) ma quasi sempre interessanto a lunghe e progressioni melodiche nascoste da uno spesso velo di vibrante e meccanico strumming. Pur esposta con un lieve accademismo, questa musica va affiancata al (diverso) lavoro di Anthony Pateras, tra le avanguardie del pianoforte contemporaneo.

  2. Dall’uso di un pianoforte rotto – il cui suono deformato era terreno di esplorazione in cui si giocava una musicalità prima di tutto da re-inventare – si è passati a uno strumento integro, ma fatto risuonare in maniera del tutto insolita. All’opera il pianista svizzero Nicola Cipani, che rimane ancora fedele a quella indetermitezza dell’esplorazione sonora fatta filtrare attraverso l’effetto di un accurato massaggio della cordiera di un pianoforte acustico. La tecnica più che una preparazione tradizionale di cageiana memoria sembra quella di una scelta molto concentrata sugli strumenti usati per percuotere, frizionare, strusciare le corde. Ricorrente l’uso di un oggetto che ruota su se stesso come un piccolo ventilatore – così sembra – che posto sulle corde lasciate in risonanza crea una sorta di interminabile effetto cetra-centrifugata, che è drone ipnotico e allucinato.

    Ovviamente le informazioni sulle procedure di organizzazione del suono, nate dal semplice ascolto, purtroppo non sono date in pubblicazioni che puntano poco al dato empirico-razionalista. Per sintesi poniamo comunque il musicista all’interno dell’equazione: Cipani sta al pianoforte come Paolo Angeli alla chitarra acustica. Rimane un mistero sapere se al pianoforte il massaggio è poi piaciuto….

  3. A circa tre anni di distanza dall’uscita di “The Ill-Tempered Piano” il sorprendente debutto pianistico che lo vide cimentarsi tra le voluminose ed estreme distanze timbriche dei suoi pianoforti rotti e scordati, Nicola Cipani, il creativo pianista di Losanna, torna sul mercato discografico con “Klavier Massagen”, un lavoro composto da tracce che lui numera e definisce “massaggi al pianoforte”, proprio come il titolo dell’intero album, ovvero le manipolazioni, gli sfregamenti, gli strepitii percussivi ed ogni sorta di agire nei confronti del suo pianoforte preparato, attraverso l’uso dei più disparati oggetti, creando delle furiose cellule sonore di provocante ridondanza. Le creature di suoni, prima evocate e poi sobillate dalla libera improvvisazione, sedimentano costruzioni ritmiche ed armoniche che denotano una devastante capacità espressiva ed una intima interazione con la multi-dimensionalità generata, che alternandosi, passa in rassegna la sconfinata lucentezza delle tonalità emozionali, dosando la tensione dell’effemira contesa attraverso un impeccabile e superbo gioco di dinamiche.

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